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La stanza della luce - Isabella Horn
IT NW
ISBN: 9788859123224 bzw. 8859123224, in Italienisch, Aletti Editore, neu.
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La stanza della luce, libro di Isabella Horn, edito da Aletti Editore. Giungere nella stanza della luce significa penetrare un luogo dell'anima, una dimensione individuale e cosmica insieme, che si cela inconscia nell'interiorità dell'uomo, mentre trova la propria epifania nel ripetersi ininterrotto dei cicli della natura: qui, dietro il continuo fluire dell'apparenza, si rivela l'essenza stessa delle cose. 'Luce antica dono del drago' è la luce primordiale della purezza e della rinascita, è l'accesso alla sapienza originaria, possibile solo attraverso un processo paziente e lento di trasformazione: dall'impermanente, di cui fanno parte il dolore come la gioia, al permanente dalla caducità delle esperienze vissute al 'canto antico e infinito' che rivela l''arcano'. È la comprensione del dolore come 'passaggio per...' che porta alla luce è il dolore 'la ferita' che dona la veggenza, purché le forze originarie dell'inconscio riescano a sprigionarsi intatte nella magia della danza, nella musica, nella poesia, per esprimere liberamente la propria purezza primigenia. Solo allora può aprirsi improvvisamente quel varco che va oltre la volubilità dell'impermanenza e coglie il senso stesso dell'essere e della vita: il sorriso della maschera di Buddha, 'da nulla più scalfito'. Cifra stilistica del testo è la musicalità cantilenante, a volte ossessiva, che riproduce la danza, il sortilegio, le forze oscure evocate dal mago, perché attraverso il processo si compia la 'visione magica'. (Cristina Morandi).
La stanza della luce, libro di Isabella Horn, edito da Aletti Editore. Giungere nella stanza della luce significa penetrare un luogo dell'anima, una dimensione individuale e cosmica insieme, che si cela inconscia nell'interiorità dell'uomo, mentre trova la propria epifania nel ripetersi ininterrotto dei cicli della natura: qui, dietro il continuo fluire dell'apparenza, si rivela l'essenza stessa delle cose. 'Luce antica dono del drago' è la luce primordiale della purezza e della rinascita, è l'accesso alla sapienza originaria, possibile solo attraverso un processo paziente e lento di trasformazione: dall'impermanente, di cui fanno parte il dolore come la gioia, al permanente dalla caducità delle esperienze vissute al 'canto antico e infinito' che rivela l''arcano'. È la comprensione del dolore come 'passaggio per...' che porta alla luce è il dolore 'la ferita' che dona la veggenza, purché le forze originarie dell'inconscio riescano a sprigionarsi intatte nella magia della danza, nella musica, nella poesia, per esprimere liberamente la propria purezza primigenia. Solo allora può aprirsi improvvisamente quel varco che va oltre la volubilità dell'impermanenza e coglie il senso stesso dell'essere e della vita: il sorriso della maschera di Buddha, 'da nulla più scalfito'. Cifra stilistica del testo è la musicalità cantilenante, a volte ossessiva, che riproduce la danza, il sortilegio, le forze oscure evocate dal mago, perché attraverso il processo si compia la 'visione magica'. (Cristina Morandi).
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